Addizioni e sottrazioni


Le nostre vite sono equazioni. Se uso il plurale non è per intendere l'esistenza di molte, tutte le persone, ma quella del singolo. Nella stragrande maggioranza dei casi ognuno ha due vite: digitale e reale. Non credo a chi dice che coincidono: non è possibile, non su tutto, non per ogni cosa. L' unico elemento che le accomuna è il tempo. Quello è uno solo, per tutto il nostro vivere. Come lo spendiamo è affar nostro.

Se, allora, parliamo di "equazioni" possiamo anche discernere di addizioni e sottrazioni. In questo esatto periodo storico (certo, mi riferisco al "Corona Virus"), la nostra vita digitale vive di addizioni. L' altra di sottrazioni. Ed è abbastanza evidente il perché, se per un attimo, di quel tempo che abbiamo a disposizione per entrambe, ci fermiamo a riflettere.
Vedrò di farla breve.

ADDIZIONI.
Obbligati alla statica del/della "casalingo/a forzato", stiamo riversando energie e molto, molto tempo in rete. Ciò che prima poteva essere un passatempo, oppure un'attività cui ci dedicavamo con sforzo nelle pieghe delle giornate, adesso è assurto ad occupazione quasi totalizzante. Escludo dal discorso lo "smart working" e la didattica: mi riferisco ovviamente all'uso dei social network, anche di alcuni di cui non si sospettava l'esistenza o che non ci attiravano proprio. Quindi, addizioni. Stiamo sommando moltissimi fattori senza più un limite. Il giusto desiderio di evasione, sommato ad una decisa voglia di far capire con ancora più forza la nostra opinione, l'allargamento della cerchia degli "amici", un po' di sana voglia di polemica e moltissima ansia di apparire importanti, ascoltati. Tutto con somme finali sempre più alte: si perde un sacco di tempo (che abbiamo da fare?), ci si invaghisce di teorie e articoli che prima avremmo snobbato, ci ritroviamo ad amare le opinioni di perfetti sconosciuti (come è sempre) per farne appiglio cui aggrapparsi per rilanciare un sacco, ma veramente tante e tante parole. Sempre che la rete regga o che il grandissimo casino che ci circonda dia nuovi stimoli, anche visivi da masticare e poi risputare di rimbalzo ovunque nel mondo.
Una vera overdose mediatica, visuale, uditiva. Tracotante, da qualsiasi parte la si guardi.
(Nessun consiglio, nessuna reprimenda: la libertà digitale, se non viola le legge ed il buongusto appartiene a chiunque, anche allo scrivente. Quante addizioni fare è un fatto personale.)

SOTTRAZIONI.
Poi, sempre obbligati a rivedere il nostro quotidiano, sottraiamo al reale. Abbiamo iniziato a capire, forzatamente e temo per un periodo limitato, come i gesti che apparivano noiosi e frustranti possono, ora, salvare l'abitudine, che è quella cosa che, se coltivata, aiuta eccome. Niente aperitivi, niente cene con gli amici (ed è dura davvero), niente sgambata, niente pedalata, niente cinema; insomma niente punto. E sottraiamo ancora. La spesa va fatta con oculatezza, niente orpelli: il necessario. Si re-impara ad essere pratici. Se si vuole mantenere un equilibrio, anche mentale, tutti devono fare qualcosa, magari proprio quella cui ci dava fastidio anche il solo pensiero. Azioni che portano a fine giornata probabilmente meno stanchi di chi ancora va al lavoro (e sono la maggioranza), ma che possono far comprendere come ammucchiamo cose su cose che, spesso, non hanno alcuna utilità, quando, magari, sarebbe stato meglio essere attenti a quelli che ci insegnavano come si può far di tutto e bene con quello che sta nel frigo. 
Dovremmo, in teoria, anche sottrarre un po' di noi stessi dall'equazione e metterci in gioco di nuovo (o meglio) con familiari, figli, vicini. Niente predicozzi sulla bontà, sulla disponibilità, sull'empatia: queste cose o le hai dentro o non le hai, e di certo questa sorta di galera confortevole non trasforma tutti in santi. 
Ecco, magari sottraiamo sul serio un po' di impazienza e facciamo tutto con più cura. Un grande passo per un uomo. Impossibile per tutta l'umanità che ci circonda.

A- Se i numeri hanno lo stesso segno si fa la somma dei valori assoluti e gli si attribuisce il segno comune. B- Se i numeri hanno segno diverso si fa il valore assoluto più grande meno quello più piccolo e gli si attribuisce il segno del maggiore.
Quindi, per finire, se il numero di addizioni, alla fine, sarà maggiore, il tempo su Internet è quello giusto.
Sennò, forse le sottrazioni avranno la meglio.
Qual'è la scelta giusta?  

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