C'era una volta

 


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C'era una volta il partito comunista. Un partito con tante anime, dove non si era quasi mai d'accordo, ma si trovava l'unione nei principi fondamentali di difesa della libertà, della giustizia sociale, del lavoro, della pace. Un partito con tante anime, ma con ideali comuni che venivano prima del protagonismo personale. C'era una volta ed era il cuore della sinistra, rappresentava la speranza per le masse di lavoratori sfruttati, per le persone in cerca di una occupazione, per tutte le classi popolari che avevano sete di giustizia sociale e voglia di vivere in un mondo più equo, con dignità.

Era un grande fiume, determinante per la vittoria durante la resistenza, combattivo nell'ottenere il miglioramento della condizione sociale delle classi popolari. Perchè si sapeva che cedere il passo alla logica del profitto, come è stato fatto, avrebbe condotto allo sfruttamento delle persone, trasformate in risorse umane, a danni irreparabili per l'ambiente, alla ricchezza nelle mani di pochi che avrebbero deciso per tutti gli altri. Il fiume si è diviso in tanti rivoli, ognuno per la sua strada facendo distinguo e puntualizzazioni, nella protervia di stabilire chi avesse la palma della purezza.

Divide et impera. Ci sono riusciti. Ci si risveglia nel 2021 con le derive sovraniste, con gruppi che inneggiano al fascismo ed al nazismo, con il razzismo che imperversa e coloro che esprimono idee orrende neppure se ne vergognano, anzi sono perfino seduti in Parlamento. Ci si ritrova in una società egoista, coartata dalla pandemia a vivere sui social, dove le frustrazioni e le insoddisfazioni si sfogano in un tweet, insultando questo o quell'avversario del momento, e non confluiscono in un ragionamento comune che porti a rivendicazioni sacrosante per la tutela dei diritti.

E' la società che ammira i furbi, gli evasori fiscali, i ricchi imprenditori che ce l'hanno fatta, con il bombardamento dei mass media, a far credere al popolo di meritare di vivere in una struttura sociale iniqua. E' la società dei lavoratori che abbassano la testa e non possono far altro che rassegnarsi ad essere sfruttati perchè a casa qualche soldo pur lo devono portare e non si può rischiare di perdere il lavoro, sapendo che non ci sarà qualcuno a difenderli. Perchè si sa che se si chiede il rispetto dei diritti, ci sarà un altro pronto a cedere, ad essere più servile ed addomesticato.

E' la società dove chi parla di tutela dell'ambiente necessaria, urgente e non più rimandabile, viene considerato come una Cassandra qualsiasi. Pochi alzano gli occhi verso il futuro e ammettono con lucidità che stiamo correndo verso un burrone e bisogna predisporre almeno dei ripari. Ancora meno, coloro che riconoscono che se l'umanità è in pericolo, sotto ogni possibile aspetto, dipende proprio dallo sfruttamento sfrenato di tutte le risorse esistenti, esseri umani compresi. Prevale l'egoismo, l'irresponsabilità, la grettezza dell'interesse privato.

Ci sono istanze che non vengono riconosciute, rimandate di continuo in nome della tenuta di gruppi politici dalle basi fragili, nel costante timore di perdere voti. Non ci si azzarda ad approvare una patrimoniale che possa dare respiro alle classi più deboli e invertire il movimento di una forbice che è sempre più allargata. Non si riconoscono lo ius soli e lo ius culturae. Non si combatte seriamente l'evasione fiscale, perchè ci sono interessi intoccabili. Si abbassa la testa di fronte alle lobbies ignorando le istanze sociali che si sollevano da più parti.

Mentre la deriva continua, le anime della sinistra si arroccano sulle proprie posizioni, mille facce della stessa matrice. Se si va a ben guardare, su per giù esprimono le stesse idee, ma ognuno tenta di far prevalere la propria. C'è sempre qualcuno più puro dell'altro, qualcuno che pensa di avere la soluzione migliore, qualcun altro che guarda solo a se stesso per guadagnare una posizione di potere in più. Ci sono quelli che cedono sui diritti fondamentali, perchè essere coerenti è difficile. Eppure basterebbe solo questo: essere coerenti.

La ricetta per riunire la sinistra è semplice. Guardarsi intorno con lucidità e vedere come ci si è ridotti. Una società sofferente, in ogni senso. Un mondo dove gli ultimi sono spinti sempre più in basso. Persone senza casa, senza lavoro, che rischiano di non avere più neanche la forza per tenere acceso un barlume di speranza. Diritti negati, mentre ci si lascia distrarre da futili discussioni. E allora bisogna riprendere il timone e puntare ai principi fondamentali per rivendicare una società più giusta, per tutti. Si deve mettere da parte l'orgoglio, ascoltare le istanze delle persone.

Compagni, si deve essere Compagni. Uniti per realizzare i principi fondamentali inderogabili.


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