Smoke Gets In Your Eyes



Occhi chiusi ed orecchie tappate: così bisognerebbe vivere. Come fanno certi personaggi Italiani. Dispostissimi a sfracellarti l'anima in ogni maniera, sopratutto al lavoro, ma che poi Pontificano e fanno i Saggi, magari in Radio o alla TV. Tanto si beve tutto. L'industria italiana non ci sta, per ora, ad abbassare i limiti dell'inquinamento entro il 2020: troppo presto, costi eccessivi, cifre sbagliate. Tutto quello che volete. Minacciano il trasferimento delle Aziende e s'arrabbiano con la Cindia e gli USA, liberi di fare quello che vogliono. Va bene, tutto può essere, ma anche no. Nel senso che adesso si scopre che attraverso l'innovazione tecnologica si risparmia energia, si inquina di meno, si è più competitivi. Dov'erano, questi, quando già dieci anni fa si dicevano le stesse cose? Io, con i miei occhi, ho visto stabilimenti enormi dove le macchine camminavano tenute insieme con lo scotch, letteralmente: dove i liquami ed i fumi erano e sono allo stato brado, dove l'energia elettrica si buttava. Giustamente mi si chiede, come cittadino, di risparmiare: lampadine di nuova generazione, ciabatte con interruttore, nuovi elettrodomestici (che tanto pago io) e via così. Sì, doveroso. Com'è che però quando si va a toccare i soldini dei "manager" ogni cosa diventa un problema? Sono cinquant'anni che i "padroni del vapore" non svecchiano le Aziende, non innovano: massimizzare i ricavi, abbassare i costi, di tutto (anche del lavoro). Chi paga si sa, ce lo siamo detti alla noia. Adesso, oltre ad non avere più un euro, dobbiamo anche rassegnarci a vivere e a respirare come vogliono altri. Ci sarà un limite, dico io. Almeno, dovrebbe esserci. Forse?

Maxwell Ashby Armfield, "This England portrait Of An Owner", 1943, Tate Collection, London.

Commenti

  1. "oltre ad non avere più un euro, dobbiamo anche rassegnarci a vivere e a respirare come vogliono altri. Ci sarà un limite"


    sì che c'è, quando non respirerai più...


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  2. "oltre ad non avere più un euro, dobbiamo anche rassegnarci a vivere e a respirare come vogliono altri. Ci sarà un limite, dico io. Almeno, dovrebbe esserci. Forse?"


    sì che c'è... quando non respirerai più...

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  3. Limite?

    http://www.repubblica.it/2008/10/sezioni/economia/ocse-poverta/ocse-poverta/ocse-poverta.html

    ciao stelassadoradurenta

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  4. > nuovi elettrodomestici (che tanto pago io) e via così.


    Attenzione a non cascare nelle trappole. Gli oggetti, automobili comprese, non nascono dal nulla. Vanno prima fabbricati. Non e’ detto che l’investimento energetico (con relativo inquinamento) compiuto per la loro costruzione valga poi il risparmio/vantaggio che essi offrono nell’uso. Intanto, con la scusa della virtuosita’, ti vendono l’oggetto: ma il bilancio ecologico verso l’ambiente e’ altra cosa.


    Le auto ad esempio creano il 50% del loro impatto ambientale alla costruzione, e il 50% nell’uso. Cominciano ad essere virtuose solo quando hanno completamente ammortizzato il debito ecologico contratto alla produzione, a diverse decine di migliaia di chilometri di percorrenza.


    Gabriele

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  5. Infatti, Gabriele.

    Il risparmio di una nuova lavatrice, per esempio, che mi servirebbe pure, è nel lungo periodo. Siccome verrà riproposta la "rottamazione", si scatenerà la solita ridda di offerte, che, tra l'altro, vanno vagliate con molta attenzione. Il contributo è minimo, mentre l'esborso maggiore va ben ponderato proprio in prospettiva. Sopratutto sulle auto mi trovi d'accordo, anche se noto, fortunatamente, più attenzione al GPL o al metano. Magari è solo dovuto al fatto che costano di meno...

    Daniele

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  6. Al peggio non c'è mai fine.

    Proclami da politici ovvero da bastardi parassiti quaquaraqua.

    Adesso ci chiedono (il Governo) pure di aiutare le banche (per sostenere il sistema) con i nostri soldi (le imposte che paghiamo)dopo che ce li hanno succhiati con Bond Parmalat, Argentina, warrant e porcherie varie ...

    Collusi.

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  7. E cmq la tecnologia per avere macchine elettriche, ad esempio,esiste da almeno vent'anni...ma come abbiamo dovuto tutti sostenere la Fiat perché non fallisse per anni (riconversione come per i comuni mortali, no, eh, per gli Agnelli), dopo abbiamo dovuto fare gli interessi dei petrolieri e delle sette sorelle.

    Quindi la piantassero di tirare fuori tante stronzate, che a furia di ragionare come Sordi: finché c'è guerra c'è speranza, alla faccia dell'etica sociale, mi sa che poi la brutta fine non risparmia nessuno, perché ci sono cose che neanche i soldi possono comprare, per quanto sia convinta che eminenti esponenti del nostro governo non ne siano ancora convinti.

    Ho interrfrotto da mo' i rapporti con la blogstar (sic!) Pulsatilla perché avevo trovato inaccettabile la tracotanza arrogante con la quale sosteneva che i trattati internazionali - Kyoto, patto Atlantico, stessa cosa - ormai valgono quanto la carta igienica con la quale ci si pulisce il c... e come tale vanno presi e giudicati.

    Ora sinceramente mi scoccierebbe dover dare ragione a una posizione così idiota. Va bene il fallimento dell'Onu, ma vogliamo proprio rassegnarci al fatto che non si riesce a veder più in là del proprio naso (ovvero misero interesse personale, e dopo di me, chi se ne frega, il diluvio!)

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  8. Sarò noiosa ma quando vedo i fumi di scappameno di certi mezzi pubblici milanesi... e poi palazzi con caldaie di trenta, quaranta anni fa, che siccome danno ancora una buona resa, non si cambiano: ma i fumi che emettono? fanno più danno loro o la tua lavatrice? un serio piano di rottamazione e ammodernamento del sistema di riscaldamento, non sarebbe più incisivo? e magari anche dei trasporti pubblici, perchè è facile fare le domeniche a piedi, penalizzando i cittadini, quando poi durante tutta la settimana circolano certi "cifoni" di autobus...

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  9. Ma di cosa si lamenterebbero i 'nostri' industriali? forse solo del fatto che i paesi in cui hanno spostato le fabbriche ora sono nel mirino??...


    Come diceva Paolo Conte...

    " via, via, via di qua..."

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  10. Uno degli argomenti importanti, "Parda", è quello di come costruiamo ancora le case in questo Paese. Chiaramente (almeno per me) in un "post", che per volonà non faccio mai troppo lungo, ho evidenziato un aspetto del problema. Non vorrei si pensasse che, da buon "Komunista" (!), io ce l'abbia solo con gli Imprenditori. E' che questi vanno alla Radio (come stamani) e piangono, fanno sentire come Loro siano le vere vittime. A me pare, invece, che siamo tutti vittime, ma che nessuno, poi, nella realtà, muova il sederino. L'argomento ambiente deve essere una priorità assoluta, a qualsiasi livello, senza maschere ed ipocrisie.

    Daniele

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  11. Ciao,noi il limite lo troveremo alla nostra morte.Un caro saluto franca

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  12. beh, proprio a proposito degli industriali e di ciò che pensano, pare che una larga fetta dell'industria europea veda positivamente il pacchetto oggetto dello scandalo.

    Qui

    http://www.repubblica.it/2008/10/sezioni/ambiente/clima-vertice-ue-2/clima-vertice-ue-2/clima-vertice-ue-2.html

    una piccola analisi d numeri e opinioni, e, al solito, anche di qualche bugietta che chi non se le va a cercare con il lanternino non scoprirà mai, e così la popolarità del governo continuerà ad aumentare...

    Altro che popolo di santi poeti e navigatori - popolo di masochisti e coglioni , siamo diventati, mi sa.

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  13. Il tema proposto da Daniele meriterebbe probabilmente una risposte migliori di quello che sto' dando, ma l'ora, il sonno e un pò di lavoro da sbrigare non mi consentono di meglio.


    1. Probabilmente il cosidetto "soldo" ha spinto i nostri "industriali" (in Italia? e italiani? mah..) a tirar fuori le unghie, ma, come ricordava Daniele, Cina & Usa continuano a fare il loro porco comodo in materia di inquinamento.

    Se poi il "diritto di veto" in seno all'Onu debba valere anche per altre questioni di rilevanza, beh...che stiamo a discutere a fare?


    2.Non che le cose vadano meglio con le cosiddette soluzioni "alternative": la "sòla" degli ecocombustibili credo sia abbastanza lampante, per non parlare dei limiti "a breve" degli impianti alimentati da un idrogeno che viene prodotto da fabbriche...a petrolio!!


    3. Che questo pianeta sia malato siamo d'accordo, ma sono personalmente convinto che la cosidetta "ipotesi Gaia" in quattro miliardi e mezzo di anni abbia permesso al nostro pianeta di regolare tranquillamene la propria esistenza, quindi non saranno cento puzzolenti anni di una civiltà millenaria di maschilisti e guerrafondai a sconquassare tutto l'ecosistema.

    Dimostrazione del fatto che si parla di una imprevedibile (perchè nessuno ne parlà? dov'è il business?) chiusura del buco dell'ozono nel 2070, e non credo che qualche bomboletta in meno in casa possa aver sortito un effetto del genere in pochi anni.

    Come la mettiamo?


    In conclusione, sempre secondo il mio modesto parere, ogni epoca ha avuto i suoi mali e l'uomo ne ha sofferto e soprattutto guadagnato.

    Una volta la peste, ieri l'amianto, oggi il petrolio, domani le onde elettromagnetiche quando si scoprirà che anche la vicinanza di un frigorifero in cucina è dannoso per la salute.


    Non dico che bisogna stare a guardare e lasciare le cose come stanno.

    Vorrei solo che si prestasse attenzione al grosso del problema inquinamento che non è sicuramente questo Paese come non lo è la Francia.

    Più in generale, è un problema che dovremmo porci dalla mattina quando ci laviamo i denti fino alla sera quando ci togliamo le scarpe, oppure quando navighiamo e discutiamo di questo su internet attraverso un PC: 'sta roba non la fanno certo i boscaioli a mano e con l'impasto di semola di grano duro ad agricoltura biologica, aiutandosi con le loro macchine a pedale o con i mulini ad acqua....


    ciao

    Salvatore

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  14. ecco, pare che qui i limiti si superino come mangiare il pane.... senza lo stupore di nessuno. L'assurdo è diventato normalità. Da soffocare.

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  15. Quella degli industriali di casa nostra che ora alzano funerei lamenti perché con un regolamento antinquinamento serio sarebbero ridotti alla canna del gas è una farsa scadente proprio per i motivi che hai addotto nel post.

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  16. L’argomento “ambiente” e’ molto vasto, e non posso certo riassumere in poche righe le tantissime cose che ci sarebbero da dire. Visto che si e’ partiti parlando di industria, lancero’ solo il seguente tema. Che sia impossibile far crescere all’infinito i consumi e’ ovvio, gia’ oggi stiamo gia’ prelevando circa 1.3 volte quello che la Terra puo’ dare. Se ci ostiniamo a non ripensare il sistema socioeconomico su basi differenti dal consumo continuo, incocceremo a muso duro contro un capolinea ormai vicinissimo. Quando dico ripensamento non intendo dire taglio, ma riconversione. Faccio un’esempio su tutti, per farmi capire: gli oggetti vanno riprogettati all’origine in modo diverso, e le risorse occupazionali destinate oggi alla produzione vanno spostate (meglio dire rispostate) sulla riparazione (oggi scomparsa) in modo da privilegiare la durevolezza dei beni anziche’ il loro ricambio continuo (oggi assolutamente folle ed insensato). Lavorando sull’intero ciclo di vita degli oggetti si puo’ comprendere come pochissime delle iniziative che oggi sono vendute come ecologiche lo siano veramente: altrettanto, le cose veramente utili non vengono fatte. Tutto questo perche’ abbiamo in testa il “consumo” come idea fissa di salvezza per uscire dalla crisi: ma e’ esattamente l’opposto, il consumo e le sue conseguenze ci affossano ormai anche da un punto di vista economico (vedere ad esempio la mia nota sul Rapporto Stern nell’altro post “Due Cose”).

    QUESTO e’ il discorso industriale da fare se vogliamo guardare al futuro. Viceversa, continuando a spingere sull’acceleratore con l’attuale modello, non facciamo altro che abbreviare lo spazio che ci separa dal collasso. Dati alla mano, si tratta ormai di qualche decina di anni, meno dello spazio di due generazioni. E la fine del petrolio non c’entra con tutto questo: le energie rinnovabili non risolvono il problema della materia che noi, con il nostro approccio antropico, rendiamo MATERIA NON RINNOVABILE. Aria, acqua e cibo compresi.

    Sorry per la lunghezza.


    Gabriele

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  17. solo un banalità: al peggio non c'è limite.

    l'italia (conf)industriale, dopo aver delocalizzato per "ottimizzare" si schiera con i paesi che, opplàllà, ospitano le delocalizzazioni (conf)industriali italiote.

    tutto torna. anche il riscaldamento globale, sul quale ho fatto un fioretto: chiunque mi dica essere un'invenzione degli ambientalisti ha stravinto uno stratosferico vaffanculo. col cuore.

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  18. se quelli che ci ammazzano sono gli stessi che dovrebbero tutelarci, allora il concetto di limite diventa labile..

    ciao danié, buona giornata

    luca


    ps: ma non eri tu quello che avrebbe volentieri crocifisso gli arctic monkeys? e mi consideri best song del 2008 una che è praticamente loro?

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  19. occhi chiusi, orecchie tappate, ma la bocca?

    libera per il caffè?

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  20. Ciao Daniele.

    Non è solo questione di fumo.

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  21. Quanta verità Dan soprattutto quando dici che loro ci chiedono e ci vendono i prodotti innovativi che consumano meno, inquinano meno...

    Poi però continuano a mangiare fondi di tutti per portare avanti Aziende che, in molti casi, sono delle bombe che prima o poi scoppieranno. In molti casi sono già scoppiate e io, che vivo in Sardegna, ne so qualcosa. Tutto la chimica sarda è morta, morta per colpa di pochi che hanno sfruttato i lavoratori senza produrre nient altro che inquinamento, vedi Ottana, vedi Macchiareddu

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  22. mi sento sfinito, sai?

    tutti i giorni, per lavoro, parolo con aziende, si pianificano investimenti minimi pianificati in alcuni anni i cui rientri sono iper soddisfacenti.

    una ogni tanto capisce che si ottengono risparmi anche economici, altro che...

    stanco, sì...

    abbraccione

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  23. Il fondo non è stato ancora toccato? Me lo chiedo ogni giorno... Giulia

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  24. Quindi a me che mi sento in colpa per aver buttato la verdura andata a male nel frigo, compresa di tutta la plastica avvolgente, mi stai dicendo che posso bellamente fregarmene? ;-)


    P.S. Eccheccavolo, in 'sto periodo c'hai una produzione che manco un autore di telenovelas...addirittura sciali con i titoli uguali!

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  25. E' vergognoso che Berlusconi insista a non voler rispettare le direttive comunitarie contro l'ambiente


    Daniele il Rockpoeta

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  26. Stiamo per raschiare il fondo:speriamo sia presto.


    Così poi, non potremmo far altro che risalire.

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  27. produci consuma crepa

    sbattiti fatti crepa

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